Skip to main content

DK3


“Creiamo mobili modellati e realizzati da veri appassionati. La nostra visione è quella di unire le migliori tradizioni artigianali con l’estetica degli interni moderna e classica, cercando incessantemente nuovi orizzonti”.

DK3 è una giovane azienda danese che produce i designs classici dei vecchi maestri danesi come Poul Cadovius e quelli moderni di designers emergenti.
La collezione di dk3 combina esclusivi mobili classici e contemporanei di grandi architetti e designer danesi come Jeppe Utzon, Poul Cadovius e altri. L’80% della collezione dk3 è realizzato in falegnamerie in Danimarca mentre il resto viene prodotto presso falegnamerie in tutta Europa.

DK3 crea e produce mobili modellati e realizzati da veri appassionati, sempre con l’ambizione di unire le migliori tradizioni di falegnameria con il design di mobili moderni e classici attraverso la fusione di acciaio o ottone senza tempo e legno di alta qualità. La maggior parte dei pezzi sono rifiniti e trattati superficialmente a mano. A contribuire all’affermazione di dk3 si è stato  il rilancio nel 2010   dell’iconico sistema di scaffalature a parete ROYAL SYSTEM®, progettato da Poul Cadovius nel 1948.

GUFRAM


Gufram è un marchio italiano di interior design noto a livello mondiale per aver spinto i limiti del design industriale. Con il suo spirito Radical Design e la sua sperimentazione anticonformista legata alla ricerca estetica, tecnologica e materica, Gufram ha creato sedute e icone dell’interior design entrate nell’immaginario collettivo: prodotti giocosi, sovversivi e dissacratori dall’anima POP, volutamente pensati come oggetti anti-design.

Gufram nasce a Torino come realtà artigianale, dove gli artigiani specializzati in tappezzeria, ebanisteria e imbottitura di mobili incontrano le avanguardie artistiche e internazionali con l’obiettivo di dare vita a un nuovo modo di intendere l’arredo moderno. Dal 1966 Gufram produce icone del design divenute uniche nella forma e nel valore grazie alla contaminazione incrociata tra l’approccio del design industriale, la creazione artigianale e l’estro fantasioso tipico dell’arte.

Gli inconfondibili complementi d’arredo Gufram come il divano Bocca, la chaise longue Pratone e il appendiabiti Cactus (solo per citarne alcuni), conosciuti anche come Sculture Domestiche in grado di interpretare il punto di contatto tra il mondo artistico e quello del design, sono ora esposti in nelle case più belle e nei musei più rinomati del mondo.

MEMPHIS


ERA LA SERA DELL’11 DICEMBRE 1980.
NEL SOGGIORNO DELLA SUA CASA MILANESE, ETTORE SOTTSASS INVITA I COLLEGHI DESIGNER E ARCHITETTI PER DISCUTERE SU NUOVE FORME ESPRESSIVE.

Il nome Memphis sarà scelto sia perché è la città del Tennessee dove è nato Elvis Presley sia perché è la capitale dell’Antico Egitto (Menfi).

Gli amici di Ettore presenti erano Martine Bedin, Aldo Cibic, Michele De Lucchi, Nathalie Du Pasquier, Matteo Thun e George J. Sowden. Si uniranno a Memphis Andrea Branzi, Shiro Kuramata, Marco Zanini, Peter Shire, Gerard Taylor, Masanori Umeda, Arquitectonica, Michael Graves, Hans Hollein, Arata Isozaki, Javier Mariscal.

Il 19 settembre 1981, alla galleria Arc ’74 vengono esposti 55 pezzi tra mobili, lampade e oggetti in ceramica. Tre mesi dopo, più di quattrocento testate mondiali celebrano il successo di Memphis.

SUPERFICI PARLANTI, FIGURE RICONOSCIBILI
Alchimia e Memphis negli anni ’80 – a partire dalle esperienze del Radical Design degli anni Sessanta – sperimentando nuovi linguaggi, hanno permesso di ridefinire le relazioni antropologiche tra l’uomo e gli oggetti.
Questo Nuovo Design rispondeva appieno alla necessità di rispecchiare le esigenze di una società complessa. Non bastava più che un oggetto fosse solo “funzionale”, l’oggetto ora viene caricato di significati, simbolici, poetici, affettivi.
Con Memphis forme in bilico tra pop e un ironico classicismo, cultura alta e popolare del prodotto, si fondono in un folle miscuglio: un’estetica dirompente tra kitsch ed eleganza. Alla definizione di questa attitudine espressiva che attiva la sensorialità degli utenti, giocano un ruolo chiave i materiali.
Si utilizzano materiali a contrasto: quelli innovativi come il laminato plastico di Abet Laminati – decorato su progetto dei designer stessi – sono accostati a materie preziose come la radica.
Non solo “funzione”, dunque, ma anche “impatto emotivo”, per: aggiornare e ringiovanire il linguaggio del design e dell’architettura; sfidare i dogmi del funzionalismo e del design industriale; celebrare il banale e la dimensione quotidiana; abbattere i tabù del buon gusto. Generare ottimismo, con il desiderio di cambiare il mondo.

Close Menu
Arcon Roma